infortuni sul lavoro

Per quanto riguarda gli infortuni sul lavoro "non siamo il peggior paese al mondo, come a volte si dice con un'enfasi che non aiuta". Così il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, ha commentato i dati dell'andamento annuale dell'INAIL relativo al 2009, presentati questa mattina a Roma dal presidente dell'Istituto, Marco Fabio Sartori. "Questi dati fanno giustizia rispetto a esasperazioni polemiche che non hanno fondamento, basti pensare che, secondo gli indici frequenza che ci vengono dati dall'Inail, siamo al di sotto della media europea", ha detto il ministro. "Ora dobbiamo attuare quanto prevede il Testo Unico. Stiamo partendo con la campagna di informazione, abbiamo avviato un rapporto con le regioni per la formazione e con la manovra in corso abbiamo finalmente dato vita al grande Polo unico per la sicurezza: un unico soggetto istituzionale che riunisce tutte le competenze esperte per promuovere la sicurezza e prevenire i danni alla salute dei lavoratori".
 
Il responsabile del dicastero di via Flavia ha poi sottolineato come sia migliorata anche  l'attività di controllo. "Abbiamo integrato le attività ispettive e migliorato l'intelligence", ha detto. "L'obiettivo è contrastare il lavoro totalmente senza regole che, con l'esposizione a sostanze pericolose o manualità, può dar luogo a danni alle persone". In questo senso il ministro ha ricordato la task force di contrasto al lavoro nero portata avanti con il Piano straordinario di ispezioni in edilizia e in agricoltura e la collaborazione con Carabinieri e Guardia di finanza. Secondo Sacconi quindi, i dati indicano che "andiamo nella giusta direzione, anche se non ci accontentiamo" e rispetto al futuro dell'INAIL ha sottolineato come l'Istituto "si avvia a diventare il grande ente per la sicurezza, con all'interno tutte le competenze esperte con evidenti vantaggi non solo  in termini di economie ma per una compiuta politica di prevenzione". In riferimento all'accorpamento degli altri due istituti, Ipsema e Ispels, Sacconi ha poi  risposto a chi teme "in modo infondato" una riduzione delle garanzie contrattuali per i lavoratori che verranno, assicurando che manterranno il contratto del comparto della ricerca. Un impegno ribadito anche dal presidente dell'INAIL, Marco Fabio Sartori.

Rispetto ai dati il presidente dell'Istituto ha sottolineato che "si tratta di numeri talmente positivi che in futuro sarà difficile fare di meglio". "Questo, però, non ci spaventa perché sappiamo che bisogna investire sempre di più in sicurezza", ha aggiunto Sartori sottolineando come stia cambiando sempre più la cultura e l'approccio delle imprese a queste tematiche. "È il segno anche di una forte e capillare presenza dell'INAIL, che è riuscita a fare penetrare un concetto basilare: la sicurezza prima di tutto". Commentando il trend infortunistico nello specifico, il presidente Sartori ha voluto sottolineare la rilevanza dell'aumento delle denunce per malattie professionali, un dato considerato "solo apparentemente negativo". "È il frutto dell'azione capillare dell'Istituto. Con i medici dell'INAIL abbiamo fatto in modo che emergessero le correlazioni tra patologia e luogo di lavoro", ha detto. "Nel sistema lavoro Italia è fondamentale questa parte che fa emergere il nascosto".

Rispetto all'impatto della crisi sulla diminuzione degli infortuni il presidente dell'INAIL ha inoltre precisato che solo il 28% della flessione dipende dalle ore lavorative in meno, mentre il 70% da un miglioramento sostanziale delle condizioni di sicurezza sul lavoro. "Un dato estremamente positivo è quello che rileva un'inversione di tendenza rispetto ai lavoratori stranieri", ha aggiunto. "Questo vuol dire che anche tra gli immigrati si sta diffondendo la cultura della prevenzione". Infine Sartori ha voluto sfatare la notizia che indica l'Italia come maglia nera in Europa per quanto riguarda gli infortuni sul lavoro. "Questi dati smentisco la negativizzazione del mercato del lavoro italiano", ha detto, "ma bisogna ancora lavorare sugli incidenti mortali, un dato che ci vede ancora sopra la media dell'Ue a 15".
(ec/roma) inail

2 Response to "infortuni sul lavoro"

  1. na parte il rapporto Inail conferma che nel 2008 sono diminuiti gli incidenti denunciati sul lavoro, nel caso dei lavoratori stranieri la tendenza è inversa con circa 400 casi in più rilevati. Sta di fatto che le aziende oggi dimostrano una maggiore sensibilità al tema della sicurezza sul lavoro, tanto che secondo il Rapporto sono in sensibile calo proprio gli incidenti in fabbrica, in cantiere o comunque sul posto di lavoro rispetto a quelli che si verificano «in itinere», ovvero durante il percorso casa-lavoro. E la diminuzione assume maggiore valore se ricondotta al quadro macro economico e occupazionale della regione. Il Lazio, infatti, ha registrato nel 2008 in termini di forza lavoro e rispetto all'anno precedente un aumento del 2,6% a fronte di un dato nazionale di +1,5%. Gli infortuni calano in particolare nell'industria, nel manifatturiero e nelle costruzioni

    Continuano i controlli volti all’osservanza della normativa in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro. I Carabinieri di Alimena, unitamente al personale del Nucleo Carabinieri Ispettorato Del Lavoro Di Palermo, hanno denunciato in stato di libertà due soggetti: un imprenditore edile, D.G.A. di 48 anni, responsabile delle seguenti violazioni sulla normativa afferenti la sicurezza sui luoghi di lavoro, di cui al d.lgs. n.81/2008 modificato dal d.lgs 106/2009): art. 96 c. 1° lett. g (per non aver redatto il piano operativo di sicurezza); art. 134 (per non aver redatto il piano di montaggio, uso e smontaggio del ponteggio in uso al cantiere); un proprietario di un caseggiato rurale; e D.S.G. di 51 anni, responsabile delle seguenti violazioni sulla normativa afferenti la sicurezza sui luoghi di lavoro, di cui al d.lgs. n.81/2008 modificato dal d. lgs 106/2009) e di aver effettuato gli interventi con tre lavoratori “in nero”: art. 17 c. 1° lett. a ed art. 28 c. 2° in riferimento all’art. 89 c. 1° lett. h ed all’art. 96 c.1° lett. g (per non aver redatto il piano operativo di sicurezza); art. 18 c. 1° lett. g (per non aver inviato i n.3 lavoratori alla prescritta visita medica); art. 18 c. 1° lett. l ed art. 36 c. 1° (per non adempiuto agli obblighi di informazione e addestramento dei lavoratori); art. 18 c. 1° lett. d (per non aver consegnano i dispositivi di protezione individuale ai lavoratori); art. 115 c.1° lett. h (poiché i lavoratori erano sprovvisti di idonea imbracatura di sicurezza); art. 148 c.1° (per non aver accertato la resistenza della struttura nei luoghi in pendenza -lucernari, tetti, coperture e simili- ove non venivano adottate idonee misure di sicurezza) Nell’ambito della medesima attività, i Carabinieri hanno impartito varie prescrizioni e due contravvenzioni con cui potranno essere sanate le violazioni commesse mediante l’oblazione pari a complessivi 50 mila euro.

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